(Teleborsa) - Come ampiamente atteso, due precari su tre assunti nel corso della fase B del piano di assunzioni contemplato dalla riforma "La Buona scuola" saranno costretti a spostarsi di centinaia di chilometri da dove sono residenti e lavorano come supplenti.
A confermarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, annunciando “che sono circa 7 mila i docenti del Sud che hanno avuto incarico a Nord".
A questo va aggiunto il fatto che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l’immissione in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali fino al 31 agosto 2015 a causa della mancanza di candidati nelle graduatorie ad esaurimento e di merito. Pertanto, nella fase B, saranno al massimo 10 mila le assunzioni che si porteranno a termine, rispetto alle 16.210 fissate dal Ministero dell'Istruzione, come rileva l'Anief.
Secondo il sindacato, per evitare questo impasse sarebbe bastato inserire nel piano straordinario di stabilizzazione gli oltre 100 mila abilitati in possesso di diploma magistrale, Tfa, Pas, diploma di Scienze della formazione primaria e titolo conseguito all’estero. La loro presenza nel piano, infatti, avrebbe evitato di vedere disperse tante cattedre destinate al ruolo.
"I posti ci sono, il personale a cui assegnarli pure, ma per un assurdo cavillo normativo, superabilissimo attraverso la riforma appena approvata, si preferisce lasciare precario il personale selezionato, formato, in possesso di tutti i titoli richiesti e pure con anni di esperienza sul campo” rileva il Presidente dell'Anief Marcello Pacifico.