(Teleborsa) - "La manovra finanziaria per il prossimo triennio si muove all’interno di un sentiero molto stretto in cui devono trovare un difficile equilibrio spinte ed esigenze diverse: rispondere alle difficoltà delle famiglie di fronte alla forte crescita dei prezzi; adeguare gli stipendi pubblici senza innescare una spirale negativa prezzi-salari; rafforzare un sistema dei servizi sanitari, assistenziali ma non solo, provato dall’emergenza pandemica; assicurare una maggiore flessibilità nelle scelte previdenziali; mantenere adeguati ritmi di investimento nel processo di ammodernamento infrastrutturale del Paese. Tutto ciò garantendo il percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito Pil". È quanto ha rilevato il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino intervenuto dinanzi alle Commissioni bilancio congiunte di Camera e Senato, nell’ambito delle audizioni preliminari all’esame del disegno di legge recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.

"Tale disegno – ha spiegato Carlino – viene perseguito utilizzando i margini disponibili in un quadro tendenziale che presenta spazi molto contenuti. In coerenza con il programma di governo, pur con tali vincoli, le misure proposte sembrano cogliere risultati di rilievo in termini di reddito disponibile dei lavoratori, nel processo di consolidamento e di maggiore sostenibilità del sistema previdenziale, nonché nel necessario percorso di semplificazione e di riorganizzazione delle strutture di intervento pubblico. Ma i vincoli alla manovra hanno consentito solo in parte di dare una risposta in termini di nuove risorse ai problemi che affliggono il nostro sistema di welfare, alle necessità di rafforzare la spinta al processo di ammodernamento della dotazione infrastrutturale e alla crescita degli investimenti.
L’equilibrio tra i diversi fabbisogni che viene descritto rimane quindi molto esposto alle intemperie di una congiuntura economica e sociale difficile. Se appare corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica ad un più attento utilizzo delle risorse, il quadro è soggetto al pericolo di non riuscire a mantenere la qualità dei servizi offerti, rischiando di vanificare, specie nel caso delle fasce più deboli della popolazione, il beneficio monetario che ci si propone di dare. Già dal prossimo anno, le scelte che sono state prese, spesso a carattere temporaneo, richiederanno, per essere confermate, decisioni non semplici in termini di razionalizzazione della spesa. Scelte che dovranno trovare un importante sostegno da una decisa lotta all’evasione e da un efficiente ed efficace attuazione delle riforme e degli
investimenti previsti dal PNRR".

Per la Corte dei conti la manovra è "complessivamente poco incisiva sotto il profilo di nuovi interventi a favore degli investimenti pubblici a portata generale", ma con un "forte sbilanciamento verso misure mirate a sostenere progetti specifici, primo fra tutti per peso finanziario, il Ponte sullo Stretto, seguito da una serie di altri interventi minori, con impatti limitati sul sistema economico per via della spiccata localizzazione". Dunque "le prospettive di crescita del Paese appaiono rimesse fondamentalmente alla tempestiva e completa attuazione dei progetti inclusi nel Pnrr, non risaltando dalla nuova programmazione di bilancio misure di stimolo altrettanto innovative e in grado di competere" con il piano.

Le risorse per la Sanità – rileva la Corte – sono "certamente rilevanti" ma "non sufficienti a invertire il profilo riflessivo" del settore.

Sulle pensioni, infine, – ha rilevato Carlino – "è da auspicare che si giunga presto ad un assetto stabile della normativa in materia di uscite: regole equilibrate, non soggette a cambiamenti frequenti e in grado di contemperare le diverse esigenze micro e macroeconomiche, potrebbero anche avere effetti benefici sui comportamenti di spesa delle famiglie a riflesso di aspettative più affidabili circa il loro reddito disponibile futuro".