(Teleborsa) - È iniziato il countdown per i 100 mila docenti precari chiamati a decidere se presentare la domanda di partecipazione alle nuove fasi (B e C) del piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma della scuola, con il rischio di essere assunti anche lontano da casa.
La scadenza dei termini è domani, venerdì 14 agosto, ma la questione è tutt'altro che semplice perché, spiega il sindacato ANIEF, non sono state fornite indicazioni sulla consistenza dei posti liberi e nemmeno su quelli residui dopo le prime fasi del piano, derivanti dalla mancanza di aspiranti e quindi della graduatorie esaurite.
"Tanti precari saranno costretti a non rischiare e quindi a non candidarsi, perché stiamo parlando soprattutto di donne del Sud, spesso sopra i 40 anni, con figli e genitori da accudire. Sono insegnanti, anche da oltre 10 anni, che non meritavano di essere messe davanti a bivio così difficile. Per evitarlo, sarebbe bastato trasformare in annuali le tante migliaia di cattedre oggi ancora collocate erroneamente al 30 giugno. Tutto ciò diventa ancora più assurdo se si pensa che decine di migliaia di precari abilitati senza vincoli familiari, non potranno invece candidarsi" rileva Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal, ricordando che è possibile presentare ricorso.