(Teleborsa) - Lo si era capito chiaramente già dopo le elezioni europee di un anno fa: l'austerity imposta da Bruxelles per mettere fine alla crisi del debito non piace a tanti cittadini del Vecchio Continente.
L'ultima conferma di questo "malessere" è giunta nel fine settimana con le elezioni in Spagna e Polonia.
Le amministrative nella Penisola iberica hanno sancito l'ascesa di Podemos, quelle Presidenziali in Polonia la vittoria del candidato del partito nazional-populista Diritto e Giustizia (PiS), euroscettico e russofobo, Andrzej Duda.
Se a questi due schieramenti si aggiungono Syriza, in Grecia, e le intenzioni di referendum anti-UE in Gran Bretagna, la conclusione è quanto mai chiara.
"Tutti questi venti dicono che l'Europa deve cambiare e io spero che l'Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell'Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi" ha commentato il Premier Matteo Renzi.
Tutt'altro tono, quello usato dal numero uno della Lega, Matteo Salvini, secondo il quale l'esito del voto in Spagna e Polonia sono "una bella mazzata per i difensori dell'Europa della banche e per i servi di Bruxelles".
Resta ora da capire l'esito delle elezioni amministrative in Italia. Se il buongiorno si vede dal mattino (elezioni in Trentino Alto-Adige e Valle d'Aosta), anche in questa tornata di voto l'unico vincitore certo sarà l'astensionismo.