(Teleborsa) - A fine giugno 2024 nella rete fissa gli accessi complessivi su base trimestrale non mostrano variazioni di rilievo, e rimangono attestate intorno ai 20,24 milioni di linee. E' quanto emerge dall’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo al primo semestre dell'anno pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Le linee in rame si sono ridotte di circa 170 mila unità su base trimestrale e di 720 mila rispetto al giugno 2020, e nell’ultimo quadriennio sono diminuite di 4,95 milioni di accessi. Pur se in flessione su base annua (-587 mila linee), gli accessi FTTC rappresentano circa il 47% della base clienti complessiva. Quelli FTTH crescono su base trimestrale di oltre 300 mila unità e di 1,09 milioni su base annua, mentre rispetto al giugno 2020 l’incremento è di 3,71 milioni di linee.
Continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico medio giornaliero nel primo semestre 2024 ha segnato una crescita del 14,8% rispetto al corrispondente valore del 2023, segnando, allo stesso tempo, un +65,8% rispetto al corrispondente valore del 2020. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono aumentati del 55% rispetto al 2024, passando da 6,03 a 9,34 GB per linea in media al giorno.
Nella rete mobile, a fine giugno 2024, le sim attive (Human e M2M) sono 108,7 milioni, in crescita per poco meno di 540 mila unità su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M mostrano un incremento di circa 700 mila unità, mentre le linee Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) mostrano su base annua una flessione di circa 160 mila sim.
Le linee Human sono rappresentate per l’86,4% dall’utenza residenziale, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, oltre il 90% dei casi ricade nella categoria “prepagata”.
Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 27,3%, seguita da Vodafone con il 26,4%, Wind Tre con il 23,9%, Iliad che raggiunge il 10,4%, PostePay con il 4% e Fastweb con il 3,6%.
Nel settore televisivo gli ascolti medi giornalieri relativi nella prima metà del 2024 rispetto al corrispondente periodo del 2023 non mostrano sostanziali variazioni nell’ “intero giorno” (con valori in entrambi i casi di poco superiori agli 8,55 milioni di spettatori), mentre nella fascia oraria “prime time” gli ascolti registrano un leggero incremento (da 20,01 a 20,12 milioni di spettatori, +0,5%).
Ampliando l’arco temporale dell’analisi al 2020, gli ascolti medi del 2024 si sono ridotti, nell’“intero giorno” e nella fascia “prime time”, rispettivamente di 2,39 milioni (-21,8%) e di 4,85 milioni di unità (-19,4%).
Con riferimento al pre-pandemico 2019, anche se con intensità minore, si conferma il tendenziale calo degli ascolti della televisione generalista: in questo caso la riduzione dei telespettatori è di 1,0 milione nel giorno medio e di 2,4 milioni nella fascia “prime time”.
Con riferimento ai principali gruppi televisivi, gli spettatori medi dell’“intero giorno”, nei primi sei mesi del 2024 vedono Rai superare Mediaset (3,21 vs 3,16 milioni di spettatori), con la concessionaria pubblica che rispetto al 2023 perde circa 70 mila ascolti giornalieri (-2,0%) mentre quelli di Mediaset mostrano una flessione di circa 60 mila telespettatori (-1,8%). Ampliando l’arco temporale dell’analisi, tra il 2020 e il 2024 Rai perde 1,07 milioni telespettatori (-25,1%) mentre per Mediaset si registra una riduzione di circa 660 mila telespettatori (-17,3%).
Si conferma anche nei primi sei mesi del 2024, la crisi dell’editoria quotidiana. In media, nel periodo gennaio-giugno 2024, giornalmente, sono state vendute 1,31 milioni di copie, in flessione su base annua del 9,2% e del 29,4% rispetto al 2020.
Suddividendo la distribuzione tra testate nazionali e locali, nel confronto con il primo semestre 2023 i quotidiani nazionali hanno registrato una riduzione leggermente inferiore rispetto a quelli locali (-8,9% vs -9,5%). Tendenza che si conferma anche con riferimento all’intero periodo analizzato (2020-2024), con le testate nazionali che riducono le vendite del 28,2% mentre i quotidiani locali registrano, corrispondentemente, un più marcata flessione del 31,0%.
Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo (1,12 milioni) su base annua si sono ridotte del 9,2% (risultavano pari a 1,23 milioni nel 2023) e del 32,3% rispetto al 2020 (quando ne venivano vendute giornalmente 1,65 milioni di copie).
AGCOM, prosegue crisi quotidiani: i numeri
dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo al primo semestre dell'anno
24 ottobre 2024 - 09.20