"Credo di essere la memoria storica di questo premio. L'ho visto nascere soprattutto – ha detto Malagò parlando con i giornalisti a margine della presentazione – l'ho visto crescere. Si è fatto un percorso che all'inizio era quasi inimmaginabile. All'epoca mi chiedevo sempre 'ma questi come fanno a far premiare da persone coinvolte a livello dirigenziale nello sport personaggi così diversi, così lontani, così anche distanti dal nostro Paese'. Questa è stata la loro forza, ci sono riusciti e soprattutto poi si è creato una specie di passaparola a livello planetario e questo è diventato un premio molto ambito per cui anche i grandi della terra, i grandi dello sport si sentono orgogliosi di essere premiati, di essere stati prescelti, votati".
"Ho sempre assistito alla grande felicità di chi ha vinto questo premio, sarà che la categoria 'Fair Play' conquista tutti, ma comunque queste persone sono mosse da una grande passione. Ora che sono stati coinvolti finalmente i giovani – ha proseguito il presidente del Coni – è ancora meglio. Questa passione e sentimenti, credo, rimarranno per l'eternità. La forza di questo evento è che, non appena finirà questa edizione, si comincerà a lavorare per la successiva, con l'obiettivo di migliorare il mondo dello sport. I giovani premiati di oggi si sono distinti con gesti 'eclatanti' di sportività, ed è un bell'esempio dei valori sportivi. Questi esempi dovrebbero essere la regola, perché scegliere di riportare una medaglia o sottolineare all'arbitro un errore rinunciando alla vittoria sono atti ammirevoli. I giovani questo lo fanno, per casualità è capitato spesso nella scherma. Certo, se succede con atleti di rinomata popolarità ha un altro impatto, assume valore. Dare il buon esempio è sempre la scelta migliore. Per dire, il concetto di 'simulazione' è proprio l'antitesi dei valori che promuoviamo''.