(Teleborsa) - La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sarebbe favorevole ad un incremento del numero di ingressi regolari di lavoratori dai Paesi terzi. È quanto trapela del suo intervento al Consiglio europeo. Von der Leyen avrebbe anche menzionato l'Italia, definendo positiva la sua esperienza con i corridoi umanitari.

La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, arrivando al Consiglio europeo aveva dichiarato di aspettarsi sul tema immigrazione "passi in avanti". "Posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, che chiede alla Commissione di precedere spedita", aveva aggiunto. Un alto funzionario europeo ha dichiarato ad Ansa che sul tema a livello europeo c'è "l'impegno a mantenere lo slancio". Lo stesso funzionario ha dichiarato che che nel corso del Consiglio di oggi - probabilmente nel corso della cena - i leader che lo desiderano prenderanno la parola sulla migrazione e "ci si aspetta" che Giorgia Meloni sia tra questi, così come l'olandese Mark Rutte.

Nel frattempo però non si è trovata l'unanimità per un aumento del budget dello European Peace Facility, lo strumento dell'Ue per fornire gli aiuti militari, anche se più di venti Stati membri concordano sul top-up dello strumento di pace Ue. Secondo quanto riporta RaiNews24, non ci sarebbero Stati membri contrari all'aumento del budget, ma alcuni paesi, tra cui Francia e Grecia, hanno segnalato la necessità di limare i dettagli. Il testo delle conclusioni adottate, notano da Bruxelles, è stato rafforzato rispetto alle precedenti versioni. "L'Ue e gli Stati membri - si legge infatti nel testo - stanno intensificando gli sforzi per contribuire a soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell'Ucraina".

Ancora aperto il dossier sul nucleare con Parigi che conta di inserirlo tra le energie strategiche per la transizione verde. Al summit dei leader Ue, a quanto si apprende da fonti europee, il presidente francese Emmanuel Macron solleverà il tema per "chiarire alcuni malintesi" e chiedere che l'atomo "non sia discriminato" e venga dunque apportato "un miglioramento" al testo del piano industriale Ue Net-Zero, che nella proposta di Bruxelles non include il nucleare nella lista di fonti a cui dedicare corsie preferenziali per gli investimenti.