(Teleborsa) - La sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 87/2022, la relazione sulla gestione 2020 dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione (INVALSI), ente di ricerca vigilato dal Ministero dell’istruzione e dal Ministero dell'università e della ricerca.
Sotto il profilo della gestione, la Corte ha rilevato che, malgrado il mancato svolgimento delle prove Invalsi 2020, dovuto alla pandemia, l’Istituto ha comunque sostenuto un costo di 5.064.120 euro, a fronte dei 7.625.232 euro richiesti per la loro effettiva attuazione. Il 65% delle risorse relative allo svolgimento delle prove - ha evidenziato la magistratura contabile - è stato destinato a servizi esternalizzati, che indicano ridotti apporti da parte di personale e strutture interni, oltre a un’inefficienza nella spesa, per le consulenze esterne in crescita malgrado l’aumento della dotazione organica.
L’esame sulle esternalizzazione ha, inoltre, messo in luce una gestione delle procedure di gara caratterizzata da riscorsi generalizzati allo strumento dell’accordo quadro, sia per la scelta del contraente, che per l’affidamento dei servizi (su un valore di 6.949.466 euro per le procedure aggiudicate nel 2020, 4.506.167 si riferiscono a contratti esecutivi di accordi quadro), con procedure di affidamento deserte da altri partecipanti, ad esclusione degli stessi soggetti affidatari.
Sul versante finanziario, la sospensione delle prove (con conseguente riduzione della spesa) dovuta alle restrizioni sanitarie, ha fatto registrare un lieve avanzo 2020 (42.609 euro), a fronte del disavanzo finanziario di competenza (8.141.715 euro) registrato nel 2019. Gli accertamenti riferiti alle entrate correnti mostrano un totale complessivo di 19.164.675 euro, in prevalenza rappresentato da contribuzioni ordinarie dello Stato (17.527.461 euro) e, marginalmente, da contributi per attività progettuali e altre entrate (1.637.214 euro).
Sono diminuite di 8.761.630 le spese totali impegnate (22.860.618 euro) che, tra le principali voci, evidenziano 7.225.267 euro di spesa per servizi e 8.227.191 per il personale, con un indicatore annuale di tempestività dei pagamenti pari a -10,70. Il risultato finale di amministrazione 2020 si attesta a 15.350.836 euro, in miglioramento sui 10.909.377 del 2019. La consistenza del fondo cassa ammonta a 8.602.036 euro, a fronte degli 8.990.045 dello stesso anno.
E’ in lieve aumento la massa dei residui attivi (18.294.314 euro) con un totale dei residui passivi, al 31 dicembre 2020, pari a 11.545.514 euro. La gestione 2020 chiude con un lieve avanzo economico di 14.732 euro, in iniziale controtendenza rispetto all’andamento negativo degli anni precedenti (-5.458.226 nel 2017; -1.248.571 nel 2018; -70.722 nel 2019). E’ in lieve crescita il patrimonio netto (26.474.502 euro), con un’esposizione debitoria (11.545.514 euro) in diminuzione del 28%.