(Teleborsa) - La Bosnia-Erzegovina potrebbe essere nel mirino di nuovi attacchi militari della Russia unitamente a Moldavia e Georgia. Questo l'allarme lanciato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Se Georgia e Moldavia, Paesi che come l'Ucraina facevano parte dell'Urss fino alla sua disgregazione nel 1991, potrebbero rientrare in un ipotetico progetto di Vladimir Putin di un rispristino dei vecchi confini sovietici, anche la Bosnia-Erzegovina non è estranea agli interessi geostrategici di Mosca, che non ha mai rinunciato ad avere voce in capitolo nei Balcani. È in tale scenario che dopo l'attacco militare russo all'Ucraina a titolo precauzionale, è stato deciso di rafforzare con l'invio di ulteriori 500 uomini il contingente Eufor, la missione militare della Ue in Bosnia-Erzegovina.

Vladimir Putin non arretra ma dal quartier generale Nato di Bruxelles, parlando con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba collegato da una Kiev ormai assediata, il Stoltenberg ha ribadito il no dell'Alleanza all'istituzione di una No Fly Zone. Un atto che rappresenterebbe a tutti gli effetti un ingresso della Nato nel conflitto con – come ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio – "effetti devastanti sull'Europa".

La strada rimane, dunque, quelle delle sanzioni. I Paesi del G7 "continueranno ad imporre ulteriori, severe sanzioni in risposta all'aggressione russa" che è stata "facilitata dal regime di Lukashenko in Bielorussia", si legge in una nota del G7, che promette anche di "contrastare la campagna di disinformazione" di Mosca.

Putin ha, intanto, informato il cancelliere Olaf Scholz che il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina potrebbe svolgersi nel weekend. Lo riferisce il portavoce del governo tedesco in una nota, dopo la telefonata fra il cancelliere e il presidente russo. "Il terzo round dei colloqui, annunciato per l'inizio della prossima settimana, – ha confermato Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky – potrebbe in effetti essere anticipato a domani o dopodomani". Putin ha detto nel colloquio Scholz che un'intesa con Kiev è possibile solo "se tutte le richieste russe" saranno soddisfatte. "Spero che Kiev sia ragionevole" ha aggiunto Putin avvertendo chi si oppone alle azioni della Russia in Ucraina di "non esacerbare la situazione" imponendo ulteriori sanzioni al suo Paese.

Nel frattempo la guerra prosegue su vari fronti. Le forze russe sono concentrare ad accerchiare Kiev. Nel sud dell'Ucraina le truppe di Mosca sono entrate oggi per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson e Odessa. Ieri a Kharkiv le autorità locali hanno contato più di 2mila morti, fra i quali oltre 100 bambini. Circa 100 persone potrebbero trovarsi sotto le macerie delle case a Borodyanka, nella regione di Kiev.