(Teleborsa) - Tornano i giudizi descrittivi per gli allievi dai 6 agli 11 anni, vanno in archivio le valutazioni in decimi che hanno contrassegnato gli ultimi anni. Dall’anno scolastico in corso, il 2020/21, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti sarà dunque espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento di educazione civica attraverso, un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione.

A stabilirlo è stato il ministero dell’Istruzione con l’Ordinanza 172 del 4 dicembre inviata alle scuole: niente più voti numerici nella valutazione periodica e finale, secondo quanto stabilito dal Decreto Scuola approvato lo scorso mese di giugno. Per l’amministrazione scolastica il ritorno al giudizio descrittivo per ognuna delle materie scolastiche è importante perché permette una valutazione più trasparente ed esaustiva per ogni alunno; il voto numerico non permette di fare una disanima differenziata da studente a studente. Da quest’anno, quindi, i maestri dovranno apporre dei giudizi per descrivere il comportamento, l’educazione, il rispetto dei loro alunni per gli altri. Le scuole avranno due anni di tempo per portare a regime le indicazioni contenute nelle Linee Guida.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ben vengano i giudizi descrittivi, poiché aiutano molto nella valutazione delle attitudini e specificità dell’alunno, mettendo in risalto le sue predisposizioni. Ci aspettiamo anche, a questo punto, che si dia seguito a un piano di formazione sia dei docenti della scuola primaria sia dei dirigenti scolastici a capo degli istituti comprensivi, quindi chiamati a predisporre le deliberazioni collegiali necessarie e provvedere all’aggiornamento del Ptof dell’istituto da loro diretto. In questo senso c’è un impegno dell’amministrazione ed è bene che si realizzi subito”.

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