(Teleborsa) - Le borse cinesi come prevedibile sono crollate alla ripresa delle contrattazioni, dopo il lungo stop festivo e dopo che l'epidemia del Coronavirus si è estesa oltre i confini del Paese, provocando centinaia di morti al suo interno.
Proprio per attenuare le ripercussioni negative, la banca centrale cinese è intervenuta con una immissione di liquidità, ma sono poi sopraggiunti pessimi dati macro, sui profitti delle imprese e sul PMI manifatturiero di gennaio, che hanno duramente colpito il sentiment degli operatori.
La borsa di Shanghai ha lasciato sul terreno il 7,72%, mentre quella di Shenzhen è scivolata dell'8,41%. Male anche Taiwan che ha perso l'1,22%.
In rosso anche le altre borse asiatiche, con Tokyo che chiude in deciso ribasso. L'indice Nikkei ceduto l'1% a 22.971 punti, mentre il Topix è scivolato a 1.086 punti (-0,58%). Incerta Seoul che lima lo 0,01%.
Prevalentemente negative le altre borse asiatiche che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, eccetto Hong Kong che recupera lo 0,26%, mentre da Singapore segna un -1,08%, Bangkok -0,05%, Kuala Lumpur -0,53% e Jakarta -,062%.
Positiva Mumbay (+0,37%), mentre è debole Sydney (-1,42%).
Borse cinesi a picco alla ripresa. In rosso anche resto Asia
Shanghai ha ceduto quasi l'8%
03 febbraio 2020 - 08.31