(Teleborsa) - L'India boccia la richiesta di rientro in Italia di Salvatore Girone. Il fuciliere della Marina militare italiana, detenuto in India assieme al collega Massimo Latorre per l'uccisione di due pescatori, è malato ed è ricoverato all'ospedale di Nuova Delhi dall'agosto scorso.
I legali che rappresentano l'Italia si sono presentati oggi dinanzi al Tribunale arbitrale internazionale dell'Aja, per perorare la causa del militare e permetterne il rientro in Patria. Ma i giudici hanno bocciato la richiesta italiana definendola "inammissibile".
L'ambasciatore Francesco Azzarello ha parlato di "grave violazione dei diritti umani" del marò, considerando che il procedimento arbitrale potrebbe durare altri tre o quattro anni e che questo comporterebbe la sua detenzione a Delhi "senza alcun capo d'accusa per un totale di sette-otto anni".
Nelle osservazioni scritte dell'India, depositate al Tribunale arbitrale, lo scorso 26 febbraio, e lette oggi in aula, i giudici hanno motivato la decisione, spiegando che "c'è il rischio che Girone non ritorni in India nel caso venisse riconosciuta a Delhi la giurisdizione sul caso". Sarebbero "necessarie assicurazioni in tal senso" dall'Italia, che finora sono state "insufficienti".
Marò, l'India dice "no" al rientro di Girone in Italia
30 marzo 2016 - 15.21