(Teleborsa) - La Camera ha votato la fiducia al governo per il Decreto banche, che incorpora sia la riforma delle BCC sia la garanzia statale sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie.
L'Aula ha dato il voto di fiducia con 351 sì e 180 no. Hanno votato a favore i partiti che sostengono la maggioranza, mentre si sono detti contrari M5S, Sinistra italiana, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Ora, la Camera potrà passare all'esame del provvedimento, ma stando all'annunciato ostruzionismo dei grillini, il via libera potrebbe non arrivare prima di domani o venerdì, poi, il decreto passerà al Senato per essere approvato al massimo entro il 7 aprile.
In relazione alle garanzie statali sulle sofferenze, il decreto permesse al Ministero dell'Economia di estendere la possibilità di offrire le garanzie anche ad alòtri istituti finanziari che non siano banche, allargando la portata dell'accordo siglato con l'UE.
La riforma delle banche cooperative, invece, prevede una aggregazione delle piccole banche in società capogruppo in forma di SpA aventi almeno 1 miliardi di patrimonio. Tuttavia, le banche che vogliano restare indipendenti dovranno entro 60 giorni esercitare la cosiddetta Way out, purché abbiano un patrimonio di almeno 200 milioni e paghino allo Stato un'imposta del valore del 20% sul patrimonio netto.