(Teleborsa) - Il petrolio torna a cadere sui mercati internazionali delle commodities, spingendosi verso i 30 dollari al barile, dopo i tentativi di recupero degli ultimi giorni.
A zavorrare il greggio è il mancato taglio di produzione da parte dell'OPEC, dopo le speranze accese dall'accordo in Qatar fra Arabia Saudita e Russia. Dopo numerosi tentennamenti, l'Iran ha detto no al congelamento della produzione e si prepara a scaricare migliaia di barili di petrolio in Europa, aggravando il surplus dell'offerta.
Ieri, il segretario generale dell'OPEC Abdalla Salem El-Badri aveva fatto appello ai produttori per un taglio dell'offerta, ma la sollecitazione è caduta nel vuoto.
Ieri, l'Iran ha definito la proposta di congelamento dell'offerta "una barzelletta". Il ministro del petrolio iraniano Bijan Namdar Zangeneh ha accusato l'Arabia di voler continuare a produrre 10 milioni dio barili al giorno, definendo assurda la richiesta di congelare la sua produzione ad un milione.
Frattanto, il petrolio continua a scivolare, con il Light crude che scambia in ribasso del 2,89% a 30,95 dollari al barile, mentre il Brent cede l'1,83% a 32,66 dollari.