(Teleborsa) - Partenza in forte calo per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, poco incoraggiate dalla chiusura debole di Wall Street e dall'andamento negativo dei pochi listini asiatici in contrattazione.
Gli investitori stanno ragionando sulle parole di Janet Yellen. La Chairwoman della Federal Reserve si è detta preoccupata per le attuali turbolenze finanziarie senza però escludere ulteriori aumenti dei tassi di interesse nei mesi a venire.
Non aiuta il nuovo tonfo del petrolio, sceso sotto i 27 dollari al barile nonostante l'inattesa contrazione delle scorte di greggio negli Stati Uniti.
Vota l'agenda macroeconomica che prevede solo i sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.
Sul valutario, seduta in lieve rialzo per l'Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,13.
Tra le commodities, l'Oro torna bene rifugio salendo fino a 1.210,9 dollari l'oncia. Si prospetta una seduta da incubo per il comparto delle risorse di base, al momento in calo del 5,78% sul relativo DJ Stoxx di settore.
Torna a salire lo spread, attestandosi a 145 punti base, con un aumento di 6 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,65%.
Tra gli indici di Eurolandia, in apnea Francoforte, che arretra del 2,69%. Tonfo di Londra che mostra una caduta del 2,21%, e di Parigi, che lascia sul parterre il 2,88%.
Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione del 3,68%.
Affondano o perdono terreno tutte le Blue Chip di Milano. Le più forti vendite su UBI Banca nel giorno della diffusione della trimestrale. Il titolo è al momento sospeso per eccesso di ribasso con un teorico -14,94%.
Sospese al ribasso anche CNH, Buzzi - che ieri ha alzato il velo sui conti - la Popolare dell'Emilia Romagna e Ferrari.
Tra i titoli meno venduti c'è invece Saipem, nonostante l'intervento negativo di Moody's.