(Teleborsa) - Continuano a crollare le quotazioni del petrolio, che risentono dell'eccesso di produzione e di scorte e della scarsità della domanda, acutizzata anche dalla crisi economica che ha investito la Cina.
L'ennesimo crollo delle borse cinesi, questa mattina, ha alimentato vendite anche sul petrolio e le altre commodities, che risentono della fase di rallentamento della seconda più grande economia mondiale dopo gli Stati Uniti.
A deprimere il greggio anche il Job Report americano, che ha messo in luce una crescita degli occupati più forte del previsto, alimentando anche l'attesa di nuovi imminenti rialzi dei tassi in USA.
Il contratto di febbraio sul light crude negli scambi elettronici scambia a 32,33 dollari al barile, in calo del 2,5%, mentre il Brent a Londra scivola del 3% a 32,53 dollari.