(Teleborsa) - Trovato l'accordo sugli articoli 21 e 39 che, rispettivamente fanno riferimento alle norme per l'elezione del presidente della Repubblica e alla norma transitoria per l'elezione del Senato, Palazzo Madama ha approvato anche l'articolo 31 che riscrive l'articolo 117 della Costituzione.
Tale articolo, che è stato approvato con 158 voti favorevoli, 89 contrari e 6 astenuti, riguarda l'assetto federale dello Stato, con l'eliminazione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni. La modifica è arrivata nelle ultime ore e per diventare legge dovrà superare il vaglio della Camera.
Se la norma contenuta nell’articolo 31 del ddl Boschi verrà confermata anche a Montecitorio, "lo Stato tornerà ad avere competenza praticamente esclusiva in materia di organizzazione scolastica perché non sarà più soltanto riferita alle norme generali sull’istruzione". Questo il commento del sindacato della scuola Anief, secondo cui la modifica all’articolo 117 della Costituzione "non è casuale", ma "rappresenta la risposta della maggioranza parlamentare, alla decisione di alcune giunte regionali – come Veneto e Puglia - di impugnare la Legge 107/2015, presso la Corte Costituzionale, proprio perché non rispettosa dell’autonomia delle regioni su diversi punti. Come formazione dell’infanzia e professionale, orientamento, scuole innovative e merito del personale, solo per citarne alcuni".
"Pertanto, se la modifica del ddl Boschi passerà anche a Montecitorio, tutti questi rilievi perderanno efficacia”, spiega Marcello Pacifico, presidente Anief che anticipa il ricorso in tribunale. "Presto verranno meno le doglianze delle regioni, come Veneto e Puglia, sul mancato rispetto della riforma della Buona Scuola nei confronti della Costituzione. Quindi, per contrastare i tanti passaggi illegittimi della Legge 107/15 non rimarrà che l’arma dei ricorsi in tribunale, attuati direttamente dal personale danneggiato".
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