(Teleborsa) - Continua a far parlare di sé il bonus da 500 euro per l'auto formazione dei docenti che, secondo quanto annunciato di recente dal Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, potrebbe figurare in busta paga già da ottobre.

Dai sindacati si è levato un coro di "ni" a questa misura per una serie di motivi. La UIL parla di "bonus con il trucco" perché andranno giustificate tutte le spese, pena la restituzione delle cifre erogate. Addirittura sono stati chiamati in causa i revisori dei conti, che dovranno esaminare le spese effettuate dagli insegnanti.

"Se questi 500 euro verranno assegnati in busta paga è legittimo il dubbio che saranno erosi dai meccanismi fiscali: nel caso in cui fossero soggetti a tassazione, infatti, l'Erario recupererebbe un terzo della cifra e alla fine nelle tasche degli insegnanti resterebbero circa 350 euro" commenta invece il segretario nazionale di Fgu-Gilda Rino Di Meglio, aggiungendo che "invece di elargizioni di questo tipo il Governo dovrebbe riconoscere i diritti contrattuali dei docenti, i cui stipendi sono bloccati da 7 anni".

Anche l'Anief ritiene che quella dei 500 euro somiglia molto ad una "operazione mediatica" del dicastero di Viale Trastevere per tentare di "far passare i finanziamenti per l’aggiornamento e la formazione professionale come un incremento stipendiale per tutti.

E qui torna in ballo la questione delle buste paga dei docenti, che continuano a rimanere ferme del 2009 e che, "per come si sono messe le cose a livello legislativo, sono destinate a rimanere tali per chissà quanto tempo ancora".