(Teleborsa) - Il crollo delle quotazioni petrolifere impensierisce la BCE, che teme un allontanamento del tasso di inflazione dal target del 2% fissato dal trattato. Il problema è concreto e annullerebbe l'effetto delle misure messe in campo in precedenza per sostenere la domanda e la ripresa economica.
E' la seconda volta che un membro del direttivo della BCE parla di un rischio inflazione. Ieri, è stata la volta del vice presidente dell'Eurotower Vitor Constancio, che ha ventilato la possibilità di nuove misure. Oggi, una conferma è arrivata da Peter Praet, altro membro del Consiglio esecutivo.
Secondo Praet, i rischi di allontanamento dell'inflazione dal target sono aumentati per effetto degli "sviluppi dell'economia mondiale e dei mercati delle materie prime".
Anche Praet quindi non esclude un possibile rafforzamento del Piano di quantitative easing rsa rispetto alla quantità che rispetto alla durata. "Non ci dovrebbe essere ambiguità sulla volontà e sulla capacità del Consiglio direttivo di agire, se necessario", ha affermato.