(Teleborsa) - Non c'è pace per l'Ilva che torna a far discutere.
La vicenda giudiziaria dell'azienda siderurgica di Taranto torna in auge con il rinvio a giudizio di Nichi Vendola, che assieme ad altri 44 indagati e tre società, in un processo che avrà inizio il 20 ottobre, dovrà rispondere dell'accusa concussione aggravata in concorso.
Quella dell'Ilva "è una storia brutta, di grande inquinamento ambientale, dove si è messa a rischio la salute di un’intera città. Ora bisogna archiviarla per aprirne una nuova, per dimostrare che l’ambiente può convivere con lo sviluppo e l'occupazione, che si può fare anche un’azienda siderurgica importante in Italia rispettando l’ambiente. Questa è la sfida che abbiamo davanti". E' quanto dichiarato da Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, intervistato a UnoMattina, commentando i rinvii a giudizio nel processo per il presunto inquinamento ambientale nello stabilimento Ilva di Taranto.
"Abbiamo un piano ambientale molto ambizioso - ha spiegato Galletti - da 1,6 miliardi. Vogliamo trasformare l’Ilva nell’azienda siderurgica più virtuosa dal punto di vista ambientale". "Nel nostro Paese - ha concluso - non bisogna più mettere i lavoratori davanti alla scelta tra diritto alla salute e diritto al lavoro. Questo è un ricatto incivile e immorale".