(Teleborsa) - Il disegno di legge di riforma della scuola, che è stato approvato al Senato la scorsa settimana, è giunto oggi puntuale in Commissione Istruzione alla Camera, dove è prevista una verifica lampo del testo ed un’approvazione dell’aula di Montecitorio nei giorni immediatamente successivi al 7 luglio. Si procede, dunque, a ritmo serrato, senza alcun dialogo con le opposizioni politiche e le parti sociali.
Nonostante la fretta, l'iter del nuovo anno scolastico è già segnato. Lo denuncia il sindacato della scuola Anief, secondo il quale "approvare il testo a luglio inoltrato comporterà notevoli disagi alle scuole pubbliche italiane" e nella prima parte dell'anno scolastico "si rischia davvero il caos organizzativo e didattico": a settembre un docente ogni cinque arriverà nelle scuole con almeno un mese di ritardo (soprattutto nelle provincie dove ci sono tante cattedre scoperte); la scarsa governabilità degli istituti sarà aggravata dal fatto che in quegli stessi giorni di inizio settembre saranno tornati in classe oltre 5 mila vicari e collaboratori dei dirigenti scolastici.
"La mancanza del 20% dei docenti nelle scuole comporterà problemi seri - avverte il leader sindacale dell'Anief Marcello Pacifico -perché in quei giorni si insediano gli organi collegiali, si formano le classi, si avvia la contrattazione d’Istituto, si programmano le attività didattiche e progettuali centrali per ogni scuola".