(Teleborsa) - Il porto di Mariupol, in Ucraina orientale, si starebbe preparando per fronteggiare un imminente attacco da parte dei separatisti filo russi.
Filtrano informazioni che veicoli dell’esercito regolare stanno sfilando per le strade, si stanno erigendo fortificazioni a protezione del centro abitato e si stanno attrezzando rifugi per la protezione collettiva della popolazione, che teme la rottura della fragile tregua proprio adesso che il presidente russo, Vladimir Putin, ha terminato le manifestazioni e le cerimonie di ospitalità dei leader mondiali, per celebrare il trionfo sovietico sulla Germania nazista.
Mariupol, un polo industriale di mezzo milione di persone, si trova ai margini della insurrezione dell'Ucraina orientale, che ha provocato la morte di oltre 6.000 persone e rotto i legami della Russia con i suoi vecchi nemici della guerra fredda.
Un attacco seppellirebbe definitivamente l'ultima tregua di Minsk, mediato da Russia e Germania, oltreché far rischiare sanzioni più severe al governo di Putin.
"Se ci sarà un nuovo attacco, gli accordi di Minsk saranno definitivamente morti e una nuova iniziativa, su qualsiasi base e formato, sarà difficile da rimettere in piedi”, ha dichiarato Joerg Forbrig, direttore del programma senior presso il German Marshall Fund a Berlino. "Gli Stati Uniti e diversi paesi dell'Unione europea, rinnoveranno ovviamente il dibattito sulle forniture di armi, puntando il dito contro la Russia".