(Teleborsa) - Giudizi selettivi da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's sulle principali economie asiatiche, quelle mature e quelle emergenti. Così, se il futuro è roseo per Nuova Delhi, non bene va per la Cina ed il Giappone, per le quali è stato tagliato l'outlook sulla crescita.

S&P ha tagliato la stima di crescita del PIL della Cina, indicandolo per il 2015 al 6,9% dal 7,1% precedente e per il 2016 al 6,6% dal 6,7% precedente. Che la Cina stesse rallentando non era una novità ed anche il governo di Pechino aveva più volte lasciato intendere che la crescita sarebbe potuta essere più lenta, mentre la banca centrale aveva fissato il target al 7,1%.

Stesso giudizio per il Giappone, il cui PIL viene indicato quest'anno allo 0,7%, quasi la metà rispetto all'1,3% indicato in precedenza, a dispetto della ripresa accennata a fine 2014. Per l'anno venturo, invece, la stima del PIL è stata tagliata all'1,3% dal 2,1% iniziale.

Secodo l'agenzia, "l'effetto combinato della crescita degli Stati Uniti e dei bassi prezzi dell'energia devono ancora esplicare i loro effetti" sulle economie dell'Area Asia-Pacifico.

Premiata l'India, che viene favorita anche da un cambio della metodologia di calcolo del PIL, vedendosi alzare le sue previsioni di crescita al 7,9% dal 6,2% quest'anno ed all'8,2% dal 6,6% il prossimo.