(Teleborsa) - I separatisti filo russi dell’Ucraina orientale hanno comunicato di aver conquistato gran parte delle città dell’enclave di Debaltseve, nei combattimenti ancora in corso, che minacciano di far saltare la fragile tregua concordata il 15 febbraio.
L'auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk ha inoltre dichiarato che oltre 300 effettivi delle truppe governative si sono arresi, dopo aver perso il controllo di un nodo ferroviario e un raccordo autostradale, che collegano le regioni separatiste di Donetsk e Luhansk e dove migliaia di forze ucraine sono rintanati.
Fonti interne dell’esercito ucraino, invece, negano la resa dei propri soldati, aggiungendo che gli stessi effettivi sono ancora impegnati in combattimenti nella periferia della città. Le truppe mantengono ancora le loro posizioni nel tentativo di respingere gli attacchi separatisti portati con colpi di artiglieria pesante.
"L'esercito ha preso l'80% delle città della regione orientale”, ha detto all’agenzia Interfax Eduard Basurin, funzionario del Ministero della Difesa della regione separatista. "E' solo la parte residenziale della città che è rimasto da conquistare, ma presto Debaltseve sarà sotto il nostro controllo”.
Il combattimento sta sfibrando l'ultimo sforzo per porre fine a 10 mesi di combattimenti che hanno causato la morte di oltre 5.600 persone e ha riportato l’intera zona ad un contesto da Guerra Fredda tra la Russia e gli Stati Uniti.
La tregua era stata negoziata per 18 ore e concordata tra i leader di Ucraina, Russia, Germania e Francia nella capitale bielorussa di Minsk e, tra le altre cose, prevede il ritiro delle armi pesanti presenti sul terreno.