(Teleborsa) - "La Legge di Stabilità approvata dal CdM e dal Quirinale contiene già una parte dei tagli previsti dalle linee guida sulla riforma del comparto Istruzione contenute nella 'Buona Scuola'", dichiara il sindacato della scuola Anief, specificando che il personale se ne sta accorgendo e che proprio per questo è stato proclamato per dopodomani, 31 ottobre, lo sciopero di tutto il personale di ruolo e precario.
La protesta vuole costituire una risposta collettiva di tutti quei docenti e del personale scolastico che vogliono opporsi con fermezza alla Legge di Stabilità 'bollinata' dal Quirinale: quindi al blocco contrattuale fino al 2018, all'addio agli scatti di anzianità, al congelamento degli stipendi per tutta la carriera, al saccheggio del Fondo d'istituto, all'utilizzo delle ferie forzate, al taglio economico per la malattia dei lavoratori, alla trattenuta del 2,5% per il TFR, alla cancellazione del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011, agli ulteriori tagli al personale ATA già ridotto di 47mila unità dalla riforma Gelmini.
La mobilitazione e lo sciopero intendono poi inviare un forte messaggio di opposizione alla sparizione delle supplenze di pochi giorni (per amministrativi e tecnici tutte quelle decretabili dai presidi), alla cancellazione della figura tradizionale dei vicari dei dirigenti scolastici, per via dell'abrogazione di esoneri e semiesoneri, all'addio alle posizioni di comando, distacco, fuori ruolo. Oltre che all'intenzione espressa, nella bozza di riforma, di far recuperare le ore d'insegnamento non svolte durante la sospensione didattica e di eliminare i precari dalle graduatorie d'istituto.
Marcello Pacifico, presidente ANIEF e segretario organizzativo Confedir, ritiene che serva "una risposta dei lavoratori della scuola prima che la legge di bilancio di fine anno Governo e la riforma della scuola si trasformino in legge".