(Teleborsa) - Esplode la polemica tutta interna al PD, per lo scontro ideologico e le contestazioni che la minoranza del partito fa sentire sulle azioni di governo e che lo stesso Renzi si appresta a confermare nei prossimi giorni. "Nel mio partito c'è chi pensa di sfruttare il successo alle Europee e di continuare con le contestazioni sul nostro presunto immobilismo, per cui il governo non sta cambiando nulla", ha detto il premier. "Sono cascati male, ho preso il 40,8% per cambiare l'Italia davvero".
"Se chiediamo nuove regole costituzionali, non stiamo compiendo alcun attentato, ebbene sul lavoro nessuno vuole tagliare i diritti, servono nuove regole e semplici per gli imprenditori ", ha continuato Renzi. "Io ho preso quei voti perché voglio cambiare l'Italia davvero".
La polemica si concentra poi intorno ai debiti della Pubblica Amministrazione e al riguardo Renzi ha detto, "per il pagamento sentire dei debiti della PA i soldi ci sono e quindi per il 21 settembre l'impegno a pagare i debiti 2013 è mantenuto. Chi ha un credito vada sul sito e si iscriva per avere i denari".
Il capofila della minoranza del PD, Gianni Cuperlo, ha replicato duramente. "Basta con le provocazioni e gli ultimatum. La delega sul lavoro è ancora troppo vaga, chi fa il segretario e il premier ha il dovere di indicare il percorso".
Attacca ancora Cuperlo, "Discutiamo di merito senza fare propaganda. Non possiamo accettare che questa discussione venga strumentalizzata per dividere il PD tra innovatori e conservatori o, peggio, minacciare decreti".