(Teleborsa) - La tensione pre-elettorale si fa sentire in Europa, non solo sulle pubbliche piazze, dove si consuma la sfida dei candidati in lizza, ma anche sui mercati finanziari, dove c'è stata una poco sorprendente impennata degli spread fra i titoli di stato dei Paesi dell'Area Euro.
Ad esempio, il differenziale fra il nostro BTP decennale ed il Bund tedesco, che rappresenta il metro di misura in termini di maggiore "sicurezza", si è allargato progressivamente negli ultimi giorni, sino ad arrivare a quasi 200 punti stamattina. Per l'esattezza, lo spread tricolore ha raggiunto un picco di 194 per poi scendere di nuovo a 187 punti.
La disputa elettorale degli ultimi giorni ha avuto un gran peso nell'amplificare le tensioni alla risalita degli spread, soprattutto per l'avanzata delle forze euroscettiche, che in Italia sono rappresentate dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, in rapida ascesa.
Le forze che remano contro l'UE, o meglio contro l'austerity europea, sono molte, dalla Grecia, dove è in ascesa il movimento Syriza, alla Francia, dove l'ultimo test elettorale ha visto trionfare Marine Le Pen.
Intanto, tornano a crescere anche gli spread degli altri Paesi periferici, come quello della Spagna e del Portogallo, che si sono riportati sui massimi da due anni. Gli esperti segnalano però che si tratta di un movimento prevalentemente tecnico, una correzione dai massimi, visto che proprio i mercati della periferia europea erano stati protagonisti di un ampio rally.
L'Euro, invece, si mantiene piuttosto tranquillo e scambia sui livelli della vigilia a 1,37 dollari (+0,03%).