(Teleborsa) - Dal tira-e-molla sulla proroga al caos delle aliquote, della Tasi si sta dicendo di tutto e di più.
Ma quello che forse non tutti sanno è che in alcuni Comuni l'imposta sui servizi indivisibili potrebbe essere molto più cara dell'IMU pagata nel 2012.
A lanciare l'allarme è la UIL, che sta monitorando l'andamento di questo nuovo balzello.
Premesso che a tutt'oggi sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote, di cui però soltanto 514 hanno reso nota la propria delibera, ad eccezione di Aosta, dove per le case non di lusso l'aliquota è stata fissata al livello base dell'1 per mille, e di Pordenone (1,25 per mille), tutte le altre città hanno aumentato le aliquote.
Tra il totale delle Città oggetto del campione, la media della Tasi è di 240 euro a famiglia, a fronte dei 267 euro pagati nel 2012 con l'IMU, e questa è una buona notizia.
Tuttavia, se si esaminano i singoli municipi, si nota come in alcuni casi la nuova tassa sui servizi indivisibili superi l'IMU.
Dalle prime proiezioni emerge che su 32 Città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, nel 37,5% di queste (12 città) è più alta dell'IMU pagata nel 2012. I Comuni in questione sono Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona, Siracusa.
Si tratta comunque di cifre provvisorie visto che, come detto, mancano all'appello le delibere di moltissimi Comuni. Un'altra certezza è che la Tasi ha prodotto a tutt'oggi oltre 8 mila applicazioni diverse e 75 mila combinazioni differenti.
Insomma, tra Tasi, Tari (la tassa sui rifiuti) e le addizionali comunali si rischia di neutralizzare il bonus Irpef o peggio, come nel caso dei pensionati, esclusi dal bonus fiscale, il rischio è di peggiorare ulteriormente la situazione economica, aumentando il carico fiscale complessivo, denuncia il sindacato.