(Teleborsa) - 785.979 lavoratori delle amministrazioni pubbliche si preparano a ricevere il bonus in busta paga dovuto alla riduzione dell'IRPEF,già dal mese di maggio. Ad assicurarlo il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) che,attraverso il Dipartimento dell'Amministrazione Generale,"ha elaborato le buste paga del mese di maggio per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che affidano al MEF il pagamento delle retribuzioni, calcolando e attribuendo ai beneficiari il credito previsto dal decreto legge sulla riduzione del cuneo fiscale".

Una buona notizia per questi dipendenti che,a fine mese, percepiranno l'incremento della retribuzione netta per un ammontare complessivo nel mese di oltre 56 milioni di euro.

Il beneficio pieno di 80 euro netti (che spetta a chi ha redditi annuali tra 8.000 e 24.000 euro lordi e lavora per l'intero anno) è stato calcolato, invece per 618.523 dipendenti, spiega ancora il MEF.

L'importo del bonus per ciascun dipendente è evidenziato nel cedolino mensile nella sezione "altri assegni" in cui è stata inserita la voce "Credito art. 1 DL 66/14".

Il Ministero dell'Economia nel precisare che i beneficiari interessati sono una piccola parte del numero complessivo dei lavoratori che beneficeranno dell'intervento di riduzione del cuneo fiscale, tuttavia sottolinea che la "predisposizione di quasi 800mila buste paga con il beneficio fiscale testimonia la fattibilità e l'efficacia del provvedimento,che potrà essere implementato tempestivamente tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato".

La precisazione di via XX settembre arriva dopo il botta e risposta a distanza di cui sono stati protagonisti il Premier Matteo Renzi e il Presidente del Senato, Pietro Grasso.

Il presidente del Senato , infatti ha difeso i tecnici di Palazzo Madama dopo che ieri se il Premier li aveva accusati di dire "cose false" dopo i dubbi che questi avevano manifestato sul dl Irpef .

"L'Ufficio del bilancio fornisce analisi sulla base dei dati che accompagnano i procedimenti legislativi. Se i dati sono corretti, sulle analisi poi si può concordare o meno ma senza retropensieri di vendetta", ha precisato Grasso.