(Teleborsa) - Era stato salutato come un importante incentivo per il settore dei mobili e degli elettrodomestici. Invece, stando all'ultima circolare dell'Agenzia delle Entrate, il cosiddetto Bonus arredi rischia di non centrare l'obiettivo e, per di più, di generare confusione nei contribuenti.
Una norma contenuta nella Legge di Stabilità, successivamente cancellata con il salva-Roma bis e poi reintrodotta dal governo Renzi stabilisce che per il 2014 le spese detraibili per gli arredi non possono superare quelle di ristrutturazione.
In sintesi, il Bonus arredi consiste nella detrazione del 50% della spesa fino a 10 mila euro (da dividere in 10 rate annuali) per mobili e grandi elettrodomestici nuovi acquistati per arredare l'immobile ristrutturato.
Condicio sine qua non per usufruirne è dunque quella di aver avviato lavori di ristrutturazione (attenzione: la manutenzione ordinaria, per esempio la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione di pavimenti, sanitari e infissi ecc...non rientra nella tipologia "ristrutturazione").
La spesa di mobili & Co. deve essere sostenuta dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 e deve essere effettuata tramite bonifico bancario o postale "parlante", oppure tramite carta di credito o bancomat. Ovviamente, fatture, ricevute e documentazione di addebito su conto corrente devono essere conservate.
La spesa sostenuta andrà quindi indicata nel 730 o nel modello Unico. Il 50% di quanto speso sarà rimborsato in 10 anni. Fin qui, le istruzioni generali. Dov'è potrebbe crearsi confusione? Nel fatto che per il 2014 le spese detraibili per gli arredi non possono superare quelle di ristrutturazione, cosa che prima non era prevista e qualche contribuente non informato potrebbe "allargarsi" con le spese, o indicare nella denuncia dei redditi somme erronee.
Un esempio di come funziona la norma: se sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione per 5 mila euro ma i mobili e gli elettrodomestici acquistati sono costati 7 mila euro, la detrazione potrà essere applicata solo sul 50% di 5 mila euro.
Se, invece, i lavori di ristrutturazione sono costati 20 mila euro e i mobili 12 mila euro, potrà essere detratto il 50% di 10 mila euro.
Bonus arredi, attenzione al doppio vincolo!
03 aprile 2014 - 12.28