(Teleborsa) - La crisi che ha investito i mercati emergenti nel 2013 potrebbe essere tutt'altro che alle spalle. Anzi, per alcuni potrebbe addirittura peggiorare.
Tra questi vi è Mark Mobius, boss dei fondi della Franklin Templeton Investments che puntano sugli emergenti Intervistato da Bloomberg, il manager ha detto di attendersi "molto più di su sell-off, dal momento che il sentiment negativo ha ormai preso definitivamente piede".
Dunque, Mobius in questo momento non ha intenzione di acquistare,in quanto ritiene che i prezzi siano in discesa o in una fase di stabilizzazione che tuttavia richiederà tempo.
Non è dello stesso avviso Jim O'Neill, l'economista che ha inventato l'acronimo BRIC (Brasile, Russia, India, Cina, cioè le quattro principali potenze emergenti ai quali è stato aggiunte, successivamente, il Sud Africa): secondo lui la rotta ribassista intrapresa da Shanghai & co. E dalle rispettive valute degli emergenti, sta creando buone opportunità di investimento.
Tutti gli analisti sono invece concordi sui fattori che hanno determinato questa impasse: il rallentamento della Cina che amplia i timori per una meno incisiva ripresa a livello globale, l'avvio del tapering, la fiammata del settore immobiliare in alcuni paesi abbinata ad una crisi bancaria incombente e i disordini politici in alcuni Stati quali Thailandia e Ucraina.