(Teleborsa) - La Federal Reserve non fa sconti all'economia. Come ampiamente atteso dagli analisti, il Comitato di politica monetaria della Banca Centrale statunitense, meglio noto come FOMC (Federal Open Market Committee), ha deciso ieri sera di continuare a scalare il quantitative easing nell'ambito del "tapering" avviato in occasione della precedente riunione.

Gli acquisti mensili di asset, che negli anni di emergenza erano stati innalzati a 85 miliardi di dollari, vengono così ridotti di altri 10 miliardi a quota 65 miliardi (10 miliardi erano stati scalati in occasione del precedente meeting). Fino all'ultimo i mercati hanno sperato in un atteggiamento più soft da parte della Fed, come dimostrato dall'andamento di Wall Street, che è crollata sui minimi dopo l'annuncio.

Ma il potente Istituto ha deciso di andare avanti perché, si legge nello statement che accompagna l'annuncio, si sta registrando una "crescente forza dell'economia".

Nessun accenno, invece, alle turbolenze che si stanno verificando in alcuni mercati emergenti quali Turchia, Russia e Sudafrica, preoccupati per il rallentamento della Cina e per il venir meno della liquidità Made in USA.

A questo punto resta da capire come la Fed si muoverà in materia di tassi di interesse, per ora confermati vicino allo zero, dunque al minimo storico.

Come noto, la Banca Centrale ha più volte ribadito che intende mantenere i tassi bassi ancora a lungo, almeno fino a quando la disoccupazione avrà raggiunto il 6,5%. Sempre che l'inflazione non metta il bastone tra le ruote (ma per ora non c'è il rischio di un surriscaldamento dei prezzi).

Ultima nota: questo è statol'ultimo meeting di politica monetaria a guida Bernanke. Il Chairman passerà infatti il testimone a Janet Yellen, molto ben vista dai mercati perché "colomba", ovvero orientata ad un atteggiamento accomodante.