(Teleborsa) - "Confido di sfiorare gli 8 Gigawatt o superare i sette nel 2024 per le nuove installazioni di energia rinnovabile. Bisogna dare una scossa al sistema, mantenere questa progressione. Va avanti certamente che quello che abbiamo prefigurato nel piano al 2030 con 70 gigawatt di rinnovaili aggiuntivi. Vediamo una progessione dell'aumento e confido molto nella parte maggiore di cantierizzazione negli anni '26-'27". È quanto ha affermato il ministro per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto al Green & Net Zero Talk "Transition to Net Zero, innovare l'energia" del Corriere della Sera.

"Sulle rinnovabili quello che spero – ha proseguito Pichetto – è che non si crei in Italia una situazione a macchia di leopardo, dove ci siano venti regolamentazioni diverse nell'individuazione delle aree idonee. E ci sia un superamento di questa strana situazione, in cui chi era a favore delle rinnovabili mette i divieti, e chi era contro è più concreto nel valutare che, pur nella tutela del territorio e di un patrimonio artistico enorme, dobbiamo trovare un equilibrio in questo mix di energie. L'obiettivo è avere l'energia e far pagare meno imprese e famiglie. Non possiamo coprire le previsioni di consumo di energia nel futuro solo col fotovoltaico o con l'eolico anche perché non possiamo riempire di pannelli fotovoltaici o di pale eoliche questo meraviglioso paese. Pertanto il mix energetico del Pniec prevede anche una quota di nucleare. Un nuovo nucleare, che non è più quello delle grandi centrali. Noi possiamo avere il sole, il vento, l'idrogeno, ma dobbiamo avere anche una quota di nucleare".

Il lavoro del governo italiano sul nucleare – ha ricordato Pichetto – è iniziato "il 21 settembre 2023 qundo abbiamo sdoganato la possibilità di parlare nuovamente di nucleare in Italia poi abbiamo dato l'incarico al professor Guzzetta di ricostruire il quadro giuridico". Il ministro ha spiegato che il Piano italiano prevede "piccoli reattori al 2035 ma dobbiamo essere nella condizione di avere un quadro giuridico che dia certezza alle imprese perché se ad esempio Google e Amazon, che in Italia è molto diffuso, ci dicessero che vorrebbero mettere un piccolo reattore noi non siamo nella condizione di certificare e di valutare se dire sì o no. Dobbiamo essere nella condizione di fare la valutazione, dobbiamo essere alla pari di quello che c'è e pensare che non possiamo raggiungere obiettivi e previsioni di consumo di energia del futuro solo con pannelli fotovoltaici o pale eoliche e pertanto il mix prevede una quota di nucleare che non è più quello delle grandi centrali. I più grandi player mondiali – ha concluso il ministro – non credo lancino sogni a suon di contratti con centinaia di milioni di dollari e scadenze quindi non sbagliavamo, il disegno giusto per il paese è l'equilibro con una quota di nucleare per garanzia di continuità e sicurezza".