(Teleborsa) - Il mercato cinese continuerà a godere dello stimolo economico di Pechino. Ne sono convinti gli analisti interrogati da Cnbc che hanno affermato di aspettarsi che il sostegno della Cina all'economia continuerà a far crescere le azioni cinesi anche dopo la riapertura dei mercati continentali dopo la pausa della Golden Week. Già prima della festività l'indice blue-chip cinese CSI 300 era salito di oltre il 25% in nove giorni consecutivi in territorio positivo. Lunedì scorso, ultimo giorno di contrattazioni prima della festività, l'indice aveva raggiunto il suo miglior risultato degli ultimi 16 anni e anche l'indice di Shanghai ha chiuso con un robusto +8,06%, prima che i mercati chiudessero per una settimana di vacanza.

La frenata di Hong Kong di giovedì aveva fatto temere che l'onda positiva si potesse interrompere ma alcuni pareri raccolti dalla testata americana sembrano indicare che il rally possa proseguire anche fino alla fine dell'anno. Dubbi restano sulla reazione del mercato agli stimoli in termini di aspettative sul loro effettivo impatto strutturale sul medio periodo: se l'impatto sarà valutato deludente, o semplicemente modesto, allora c'è il rischio di una ritirata.

"Ma le politiche monetarie non sono efficaci nel risolvere problemi di natura strutturale come sono quelli che frenano l’economia cinese: il modello di sviluppo è obsoleto, le dinamiche demografiche avverse, i consumi interni sono insufficienti, gli investitori domestici sono cauti, quelli esteri diffidenti – ha fatto notare Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR –. Dietro alla crisi del settore immobiliare ci sono migliaia di famiglie indebitate, la loro capacità di spesa è necessariamente limitata ma anche coloro che non hanno debiti e conservano la capacità di spendere sono restii a farlo per le preoccupazioni sul futuro".

"In questo quadro a tinte fosche ci sono tratti di luce: ora sappiamo con certezza che la crescita economica è la priorità del governo di Pechino. Inoltre, è in atto un riequilibrio della struttura dell'economia cinese verso l’automazione e la transizione energetica", ha però aggiunto sottolineando inoltre che "l’investitore deve considerare anche le valutazioni. Negli ultimi anni le performance degli indici azionari cinesi sono state deludenti, il marcato andamento ribassista è arrivato a livelli tali da limitare l’ampiezza di ulteriori ribassi".

Le indicazioni più caute parlano invece di 1-3 settimane ancora in rally prima che gli investitori inizino a chiudere le loro posizioni. Secondo questa ipotesi a dominare sarà comunque la volatilità visto che la fase di crescita è stata guidata principalmente dal sentiment.



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