(Teleborsa) - Si è appena concluso il confronto sindacale sulla nascita del nuovo liceo del made in Italy, presenti per Anief il vice presidente Gianmauro Nonnis e la segretaria generale Daniela Rosano. L’amministrazione ha illustrato la bozza di decreto che integrando il DPR 89 deve necessariamente fare un passaggio al CSPI e al ministero della Funzione Pubblica in quanto a suo tempo lo stesso DPR aveva visto la concertazione di più ministeri coinvolti.
Dai dati emersi si evince che il percorso non ha ricevuto molti favori, allo stato attuale si sono formate 30 classi per un totale di 506 alunni, il percorso voluto dal Ministero del Made in Italy è stato accolto ma Ministero dell’Istruzione del Merito con il vincolo dell’invarianza finanziaria, cosa questa che ha creato non poco disappunto tra i vari gruppi sindacali.
L’Anief ha sottolineato l’inopportunità di una riforma a costo zero che vorrebbe istituire una nuova figura nel campo del Made in Italy senza però definirla precisamente. Inoltre l’assenza di risorse equivale a mancanza di un organico dedicato che risulta particolarmente difficile da immaginare per il funzionamento dei laboratori previsti dal percorso di studi in cui si vorrebbero far insegnare alcune discipline in lingua inglese e bisognerebbe investire sulle competenze dei docenti.