(Teleborsa) - Solo una parola: "vincente". È l’esito dell’azione giudiziaria ottenuta dai legali Anief a proposito dell’ammissione al concorso per diventare dirigente scolastico, la cui prova preliminare è prevista tra dieci giorni, il prossimo 23 maggio: gli avvocati che operano per il sindacato rappresentativo hanno presentato ricorso al Tar e, proponendo motivazioni valide, sono riusciti a fare partecipare alle prove anche i candidati che abbiano svolto i 5 anni di servizio minimo richiesto dal bando, pure se in istituti scolastici paritari. "Abbiamo centrato anche stavolta l’obiettivo di giustizia che ci eravamo prefissati, perché non si potevano escludere con leggerezza migliaia di docenti da quella che rimane una pochissime forme di carriera esistenti nel nostro sistema scolastico", commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il giovane sindacato Anief ricorda che il recente concorso per dirigenti scolastici, bandito dal MIM con il DD n. 2788 del 18 dicembre 2023 e le cui prove preselettive sono in programma tra 10 giorni, il 23 maggio, ha previsto tra i requisiti di accesso la possibilità di partecipazione ai solo docenti laureati e confermati in ruolo con un servizio di almeno cinque anni nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione statale. Invece, nel concorso precedente l’accesso era stato garantito anche a coloro che avessero svolto il servizio nelle paritarie. "Il sindacato Anief ha proposto ricorso, per il quale arriva oggi la prima risposta", scrive anche la stampa specializzata.
La prova preliminare si svolgerà a livello nazionale il prossimo 23 maggio con unica sessione pomeridiana. Gli Uffici scolastici regionali hanno già provveduto all’abbinamento candidati – sede, riservando anche eventuali posti per i candidati che in quella data saranno in possesso di provvedimenti del Giudice che li dovessero ammettere con riserva. Come nel caso dei candidati con servizio svolto nelle scuole paritarie. La prova preselettiva si svolgerà in 75 minuti, cinquanta quesiti a risposta multipla, sei per ciascuno degli ambiti disciplinari a), b), c), d), e), f), g) e h) dell’articolo 7, comma 2 del DM 194/22 e due per l’ambito disciplinare i) del predetto articolo. Solo una delle risposte è corretta (si può selezionare solo una risposta). Questi i punteggi attribuiti: 1 punto per ogni risposta esatta; 0 punti per la risposta non data; 0 punti per la risposta errata. Sarà ammesso alla prova scritta un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti messi a concorso per ciascuna regione, più tutti coloro che avranno conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo candidato ammesso.