(Teleborsa) - Si è svolto nella cornice del CNEL, presso l’aula Plenaria Marco Biagi, il convegno organizzato da CIU-Unionquadri, Confederazione Italiana di Unione delle professioni intellettuali, intitolato: “Il G.D.P.R. a cinque anni dalla sua applicazione. L'impatto delle nuove tecnologie tra privacy e cybersicurezza, intelligenza artificiale e Quantum Computing”. L’iniziativa è stata patrocinata dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro e dal CESE - Comitato economico e sociale europeo. A circa 5 anni dall’applicazione del Regolamento 679/2016 – GDPR, il convegno ha stimolato una riflessione sulla figura professionale del responsabile protezione dati (DPO, Data Protection Officer), anche e soprattutto alla luce dell’impatto dell’intelligenza artificiale.
I lavori sono stati aperti dal Presidente del CNEL, Renato Brunetta, che ha fornito la disponibilità del CNEL, a lavorare su un ddl sugli impatti dell’intelligenza artificiale. Nel corso del suo intervento, il Presidente Brunetta ha posto l’accento sulla necessità di sgombrare il fronte da due illusioni di fondo sul fronte della transizione digitale. Da un lato, che la fruizione della rete sia a titolo gratuito. Dall’altro, che possa essere un luogo senza responsabilità, un luogo di totale libertà e licenza.
Dopo l’introduzione del Presidente Brunetta, sono intervenuti relatori di primo piano a livello nazionale ed europeo. In particolare: Gabriella Ancora, Presidente CIU-Unionquadri; Francesco Riva, Consigliere CNEL e CIU-Unionquadri; Fabio Petracci, Vice Presidente CIU-Unionquadri; Maurizio Mensi, Consigliere CESE per CIU-Unionquadri; unitamente ad altre testimonianze di esperti e professionisti del settore, fra cui Paolo La Bollita; Serena Urbano; Marcella Esposito; Antonio Bubici; Francesco Cresti; Vito Donato Grippa; Elisa Lazzaro; Alberto Tarlao.
Come ha rilevato Gabriella Ancora, Presidente CIU-Unionquadri, “Il DPO è un profilo professionale nuovo nel contesto nazionale, i cui compiti e caratteristiche sono delineati direttamente dal legislatore europeo e che avuto il merito di contribuire nel corso degli anni alla sensibilizzazione su un tema, quello della privacy, legato strettamente alla tutela dei diritti del cittadino/lavoratore”.
La discussione si è poi allargata all’impatto dell’innovazione tecnologica e in particolare dell’intelligenza artificiale sul sistema socio-economico, sul rapporto fra regole e innovazione e sull’importanza decisiva del “fattore umano”. Di qui la necessità di investire nella formazione e nella riqualificazione professionale, alla luce degli spunti che emergono dal confronto fra i due principali modelli, quello UE (con l’AI Act) e quello USA (con l’Executive Order della Casa Bianca).
Nel trarre spunto da quest’ultimo tema, la Presidente Ancora ha aggiunto che: “poiché le applicazioni dell’intelligenza artificiale sono sempre più impiegate nei settori di sanità, mobilità, giustizia, sicurezza e ambiente, occorre avviare un’azione educativa capillare e diffusa, rivolta ai dipendenti e ai cittadini/utenti, per costruire un ecosistema basato su trasparenza, fiducia reciproca e responsabilità. A tal fine anche nel nostro Paese, come negli Stati Uniti, occorre individuare in ogni amministrazione e ente pubblico un responsabile per l’IA, che possa controllare e monitorare il corretto funzionamento dei sistemi di IA”.
Intelligenza artificiale, Brunetta: CNEL disponibile per ddl su impatti
08 aprile 2024 - 19.35