Il tono dell'intervento della presidente del Consiglio è stato scherzoso, pur parlando di temi seri. Di sé ha detto di considerarsi “una persona perbene e buona”, consapevole che “non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono costretto a essere cattivo". Le cose che la fanno arrabbiare? "La slealtà, l'umiliazione e perdere a burraco, cosa che mi sta capitando spesso: diciamo che quest'anno non è partito benissimo".
Meloni ha confessato alla stampa estera che nessuno dei suoi sogni nel cassetto si è realizzato: "volevo fare la cantante ma sono stonata, giocare con la nazionale di pallavolo ma sono nana, conoscere Michael Jackson ma è morto troppo presto". Quello che non c'era tra i suoi sogni era "fare il presidente del Consiglio".
Continuando con gli annedoti personali è poi tornata su Michael Jackson: "Mi ha insegnato l'inglese, perché volevo capire cosa dicevano le sue canzoni". E ha rivelato di non essere esattamente un'inguaribile ottimista. Anzi, uno dei suoi "collaboratori storici" ripete che suo motto è "moriremo tutti". Tutto vero, ha confermato Meloni: "Guardo sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma siccome so immaginare lo scenario peggiore possibile poi sono in grado di affrontare tutti gli altri".