(Teleborsa) - Oltre un milione di lavoratrici della scuola, dell’Università e della Ricerca, insegnanti, Ata e impiegati, possono godere di una protezione in più: si tratta dell’estensione del congedo interamente retribuito in caso di violenza subita, che passa da tre a quattro mesi. L’estensione dei giorni di riposo fino a 120 giorni in tre anni pagati al 100% - è stata inserita, grazie alla proposta del sindacato Anief, all’interno del contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva esattamente una settimana fa all’Aran.
“L’estensione del periodo di assenza dal lavoro fornisce ulteriore supporto alle lavoratrici coinvolte in un percorso di protezione debitamente certificato, garantendo loro un periodo più lungo per riabilitarsi e ritornare in servizio – spiega la segretaria nazionale Anief Chiara Cozzetto, tra le promotrici della proposta approvata – e inoltre la riforma prevede che il trattamento economico per questo periodo di congedo sia equiparato a quello del congedo di maternità. Questo aiuta a ridurre l’ansia finanziaria spesso associata a tali periodi di assenza e fornisce una rete di sicurezza essenziale”.
La nuova norma prevede anche la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, offrendo così un maggiore equilibrio tra il tempo dedicato alla guarigione e le responsabilità lavorative. Inoltre, la dipendente avrà il diritto di tornare a lavorare a tempo pieno, anche in deroga ai tempi di permanenza previsti, a condizione che il posto da ricoprire sia libero.
"Quello raggiunto è un risultato che in cui abbiamo sempre creduto. È stato portato al tavolo di contrattazione all’Aran subito dopo il nostro insediamento a seguito della rappresentatività raggiunta con le elezioni, come pure in Parlamento durante le audizioni periodiche e anche in occasione degli incontri tenuti al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La verità è che i diritti delle donne vittime di violenza non possono più essere tenuti in disparte, in attesa di tempi migliori. Il tempo è adesso, soprattutto perché i casi di violenza verso le donne sono purtroppo in aumento e serve accentuare la prevenzione, come pure l’assistenza e la cura”, ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.