(Teleborsa) - Terziario, distribuzione organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali: sono oltre 5 milioni le lavoratrici e i lavoratori in attesa, da troppo tempo, dei rinnovi dei contratti nazionali e che potrebbero fermarsi, chiamati alla mobilitazione da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. La protesta è stata indetta per chiedere il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro di categoria, dodici in tutto, quattro del terziario e gli altri riconducibili a ristorazione e turismo, quasi tutti scaduti nel 2019.
"Lo sciopero è finalmente alle spalle e i numeri hanno dimostrato che non c’erano i presupposti per un’agitazione di questo genere. Dopo le Feste siamo sicuri che ripartiremo tutti con l’obiettivo di poter traguardare al più presto il tanto atteso rinnovo contrattuale, consapevoli che le distanze che hanno caratterizzato il recente conflitto non sono poi così insormontabili", così la Vice Presidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità Donatella Prampolini Manzini sullo sciopero nel terziario di oggi. "Noi siamo pronti sperando in una maggiore audacia nella nostra reciproca capacità di confronto e che la stessa possa concretamente esercitarsi a tutto campo, senza pregiudiziali da ambo le parti e dunque con rinnovato spirito costruttivo e realizzativo. L’assunto da cui ripartiamo – conclude Prampolini - è sempre lo stesso: quello di non voler assolutamente danneggiare i nostri lavoratori che sono e rimangono la risorsa più importante per le imprese che rappresentiamo".
Sciopero del terziario: oltre 5 milioni di lavoratori chiedono rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, scaduti dal 2019
22 dicembre 2023 - 16.26