(Teleborsa) - Ad inizio del quarto trimestre, il declino economico dell'eurozona accelera, come si evince dai dati provvisori raccolti dall'indagine PMI per il mese di ottobre 2023 di Hamburg Commercial Bank (HCOB) e S&P Global. Escludendo i mesi affetti dalla pandemia, la produzione del settore privato sta segnando il più forte rallentamento in quasi un decennio e anche i nuovi ordini stanno registrando un calo maggiore, evidenziando un peggioramento delle condizioni della domanda di beni e servizi. Nonostante le pressioni al rialzo dei prezzi dovute all'aumento del costo del petrolio, ad ottobre il tasso di inflazione di beni e servizi è un po' diminuito, scendendo ai minimi da febbraio 2021.

Secondo le stime preliminari, l'indice PMI manifatturiero è sceso a ottobre a 43 punti dai 43,4 precedenti, risultando inferiore ai 43,7 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell'attività. Resta debole anche il PMI dei servizi, che scende a 47,8 punti rispetto ai 48,7 punti precedenti e si confronta con i 48,7 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 46,5 punti dai 47,2 precedenti, attestandosi sotto il consensus (47,4 punti).

Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 40,7 da 39,6 punti, contro un consensus di 40 punti e un calo del PMI sevizi a 48 da 50,3 (sotto il 50 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero scivola a 42,6 da 44,2 (44,4 punti il consensus) e il PMI servizi sale a 46,1 da 44,4 (era atteso 44,6).

"Nell'eurozona le cose stanno andando di male in peggio - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank - Il settore manifatturiero è in crisi per il sedicesimo mese, quello dei servizi per il terzo, ed entrambi gli indici PMI principali hanno subìto un altro duro colpo. Con solo alcune eccezioni, tutti i sotto-indici hanno inoltre una tendenza sempre più al ribasso. In generale ciò è indicativo di un ennesimo debole trimestre. Dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa, non saremo quindi presi alla sprovvista nell'osservare una leggera recessione dell'eurozona durante la seconda metà di quest’anno".