(Teleborsa) - La Banca d'Italia pubblica oggi "L'impatto di shock energetici e climatici sul rischio di credito", il nuovo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento".



Il lavoro - spiega Palazzo Koch - applica una nuova metodologia per stimare gli effetti di un aumento della spesa energetica sul rischio di credito delle imprese italiane, misurato dalla probabilità di insolvenza a 12 mesi (PD).

Nel dettaglio, ipotizziamo l'introduzione di differenti livelli di carbon tax e, conseguentemente: stressiamo i prezzi energetici; ristimiamo la domanda di energia delle imprese; valutiamo gli effetti sulla probabilità di insolvenza delle imprese attraverso il ricalcolo del bilancio aziendale. La flessibilità dell'approccio, che include l'analisi delle emissioni scope 2, ci consente di valutare in dettaglio il canale di trasmissione degli shock energetici e la contestuale esposizione delle imprese.

"I nostri risultati mostrano che l'introduzione di una carbon tax avrebbe effetti mediamente contenuti sul rischio di credito: una carbon tax di EUR 40, EUR 90 e EUR 140 per tonnellata di CO2 aumenterebbe la probabilità di insolvenza media di 0,6, 2,3 e 4,1 punti base, rispettivamente. L'effetto è lievemente maggiore per il settore dell'agricoltura e dei servizi mentre non si rilevano effetti chiari considerando la dimensione aziendale.


"Il cambiamento climatico - si legge - rappresenta una minaccia per l’attività economica attraverso vari canali, ad esempio, a causa della riduzione produttività del lavoro e dell'energia; anche alcuni eventi meteorologici estremi hanno avuto un effetto negativo nel breve periodo sulla crescita economica (IPCC, 2022). La minaccia più grande riguarda i settori più esposti al clima, come agricoltura, silvicoltura, pesca, energia e turismo. Il cambiamento climatico ha un impatto anche sulle istituzioni finanziarie (de Guindos, 2021). I rischi per la stabilità del sistema finanziario dipenderanno anche dalle politiche climatiche e dall’esposizione dei diversi settori dell’economia a tali politiche".

"Gli effetti del cambiamento climatico possono diffondersi al settore finanziario in diversi modi. Disastri naturali, attraverso l'interruzione dell' attività delle imprese e delle famiglie, aumentandone la vulnerabilità finanziaria, con il rimborso dei prestiti che può diventare più complesso. Ciò potrebbe indurre le banche a limitare l' offerta di credito, mossa che potrebbe influenzare l’efficacia del canale creditizio della politica monetaria. Se questi effetti si verificassero su larga scala, potrebbero minacciare la stabilità finanziaria sistema nel suo complesso (Faiella e Malvolti, 2020)".