(Teleborsa) - "Sì a regole di bilancio rigorose, ma il rigore non sia ottuso e cieco, ma abbia come obiettivo la crescita, tenendo conto di fenomeni come il rallentamento dell'economia cinese e le conseguenze della guerra in Ucraina". Il Capo dello Stato Sergio Mattarella interviene a modo suo e con decisione sulle regole di Bilancio europee e quindi sulla fondamentale battaglia sulla riforma del Patto di stabilità.


L'occasione è il lungo colloquio con il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier con il quale ha facilità di dialogo e piena sintonia. Il presidente della Repubblica di più non può dire ma nella franchezza che da anni caratterizza i suoi colloqui con "l'amico" Steinmeier si capisce la preoccupazione del capo dello Stato per un negoziato che si avvicina a scadenza (entro fine anno se non si trova un accordo o una proroga torna il vecchio Patto di stabilità) in un clima di diffidenze.

E allora filtrano alcune interpretazioni sulle sue parole di certo ben graidte al governo Meloni che sin dall'inizio si batte contro un rigorismo, appunto, cieco.

Il Presidente della Repubblica si fa carica di spiegare ai rigoristi le ragioni dell'Italia
con il presidente tedesco che si mostra d'accordo e aggiunge come l'amicizia tra Roma e Berlino sia "un'assicurazione contro i nazionalismi e contro i separatismi, contro tutto ciò che crea divisioni ed incertezza". Si è parlato anche del dossier migranti che si espliciterà con una visita congiunta in un centro di accoglienza