(Teleborsa) - Sulla riforma del Fisco "per me la priorità assoluta, quella che non costa ma che dà veramente grandi benefici agli italiani, è la tematica dei procedimenti. Oggi noi sappiamo che l'evasione fiscale fin dagli anni '80 oscilla tra i 75 e 100 miliardi di euro. Tutti quelli che si sono avvicendati hanno detto "combattiamo l'evasione", però purtroppo non ci si è mai riusciti, perché a parte il carico fiscale, che sicuramente è importante, abbiamo un sistema così ingessato, pensate alle sanzioni, a tutto quello che succede per il contenzioso" che risulta inefficace. Io dico che bisogna cambiare strategia". Lo ha affermato il viceministro all'Economia, Maurizio Leo durante un dibattito alla festa di Italia Viva sottolineando che "oggi il fisco è in grado di sapere millimetricamente quello che il contribuente ha come reddito. E oggi la lotta all'evasione si deve fare con la tecnologia".


"A fine mese noi saremo in grado già di confezionare questo testo, che affideremo al Parlamento e il Parlamento ci ragionerà. Questo lo possiamo far entrare in vigore il 1 gennaio del 2024, tutto il resto, tutto quello che è imposte è chiaro che dobbiamo trovare le risorse e non le troviamo nel cilindro. Allora dobbiamo fare delle scelte, sui giovani, sulla famiglia, sulla natalità. Vedremo come recuperare le risorse", ha proseguito Leo.

Se si interviene sul cuneo fiscale bisogna anche alzare la soglia della prima aliquota fiscale per le fasce medio basse di reddito, altrimenti parte dei soldi che arrivano dal cuneo vengono tolti dall'aliquota superiore, ha proseguito Leo spiegando che "l'intervento sul cuneo fiscale "deve essere fatto ed è la priorità del governo, ma se sto dando più soldi in tasca al lavoratore dipendente e poi parte di quei soldi vengono mangiati dal carico fiscale dopo la prima aliquota, perché a 15.000 euro si ferma il 23% e poi cresce, allora devo cercare di tirare più su le fasce medio basse sul primo scaglione di reddito. Altrimenti - ha ribadito - quello che gli do in parte me lo riprendo sotto forma di tassazione". Leo ha riconosciuto che si tratta di "una operazione difficile e complessa".

Che in Italia le tasse siano alte "è un fatto obiettivo. Dobbiamo entrare nell'ordine di idee di abbassare le tasse". E guardando alla produttività, secondo il governo questo significa abbassare gradualmente l'aliquota al 15% alle imprese che investono o assumono. "Noi nella legge delega abbiamo detto che per le imprese bisogna abbassare le aliquote, oggi pagano circa il 24%, dobbiamo arrivare gradualmente al 15%. In due casi: alle imprese che fanno investimenti o a quelle che assumono", ha concluso.

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