(Teleborsa) - Il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero, ha risposto a Unimpresa che in un paper ha definito "paradisiaca" la pressione fiscale per le banche italiane. "Il dato ufficiale su quanto pagano di tasse le banche in Italia – ha dichiarato Torriero in una nota – è conosciuto dalla Banca Centrale Europea e dalla Banca d’Italia nonché dalle autorità finanziare, che hanno le informazioni di dettaglio su tutte le imposte pagate, comprensive anche delle imposte differite attive, di tutte le banche italiane, europee ed internazionali operanti in Italia".

Lo studio di Unimpresa ha calcolato che ammontano ad appena 4,3 miliardi di euro le somme versate nelle casse dello Stato da parte degli istituti di credito nel 2022 a fronte di 88,1 miliardi di “fatturato”, di cui 45,5 miliardi legati ai prestiti (margine d’interesse) e di 25,4 miliardi di utile. Negli ultimi cinque anni, inoltre, il totale dei versamenti del settore bancario al fisco è di 14,4 miliardi ovvero il 19,3% dell’utile conseguito, pari complessivamente a 74,9 miliardi.

"Chi, di fronte a queste evidenze, accusa il governo di demagogia e populismo, non sa di cosa parla. Le nostre posizioni rispetto all’azione dell’esecutivo sono neutrali: se c’è da fare una critica, non ci tiriamo indietro, mai. Stavolta ci sembra più che giusto sostenere una misura che va nella giusta direzione e che spinge indirettamente il settore bancario a restituire alla collettività una parte di quei benefici derivanti dalla politica monetaria della Bce", aveva dichiarato il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.