(Teleborsa) - L'inflazione nella Zona Euro "è diminuita" e questo è un dato "molto positivo", sebbene si tratti di "un’informazione limitata, relativa a di un solo mese" ed occorrerà quindi vedere "come prosegue il trend". E' quanto affermato da Philip Lane, membro de Consiglio direttivo della BCE, in una intervista a Stephen Kinsella.

"Ci aspettiamo di vedere l'inflazione core scendere nel corso dell’autunno", ha aggiunto Lane, ricordando che "il cambiamento più visibile durante l’estate è rappresentato da una inversione di tendenza nei mercati del petrolio e del gas" e questo "rimane una delle principali fonti di incertezza".

Lane ricorda "dove eravamo lo scorso autunno" quando l’inflazione si aggirava attorno al 10% e ci aspettavamo che "gran parte di questa inflazione sarebbe diminuita nel 2023, con ulteriori progressi nel 2024 e nel 2025", ma "l’inflazione non crolla dal 10% al 2% molto rapidamente, in quanto "si tratta di un processo pluriennale" legato anche ad "aggiustamenti salariali".

Lane ha parlato anche della natura "temporanea " dell'inflazione, spiegando "vogliamo che la gente capisca che si tratta di un'inflazione temporanea. Non scomparirà dall’oggi al domani, ma allo stesso tempo sarebbe un errore estrapolare l’elevata inflazione che abbiamo osservato in una proiezione a più lungo termine".

Parlando delle dinamiche dell'inflazione, il banchiere ha citato la crescita esponenziale del costo dell'energia, affermando che può essere scomposta in due fattori: da un lato ha dovuto essere incorporata nei prezzi altrimenti le aziende sarebbero fallite (elemento di costo); dall'altro ha generato profitti record per le aziende del settore energetico (elemento strategico). "La nostra valutazione per quest’anno e per i prossimi anni è che la componente di profitto diminuirà", ha spiegato Lane, aggiungendo "è qui che la politica monetaria gioca un ruolo" perchè "sta sostanzialmente frenando la domanda".

"Se si ha un tasso di inflazione elevato – anche se ci si aspetta che diminuisca nel tempo – e un tasso di interesse molto basso, ciò crea molti incentivi pro-inflazionistici", spiega il banchiere, aggiungendo "per evitare comportamenti pro-inflazionistici, è importante che i tassi di interesse salgano abbastanza. Questo è essenzialmente il motivo principale per cui abbiamo normalizzato i tassi di interesse e ora ci siamo spostati in territorio restrittivo".

Lane ha infine spiegato il meccanismo con cui si prendono le decisioni alla BCE ed ha ricordato che esistono fattori esogeni ed elementi di natura personale, che possono condizionare le previsioni. C'è poi una questione di modelli e variabili. Il vice Presidente dell'Eurotower ha affermato che gli economisti dell'istituto di Francoforte on hanno sbagliato previsioni dopo la pandemia e non hanno sottostimato l'inflazione, che può essere considerata un evento inatteso" causato dalla guerra in Ucraina.