(Teleborsa) - La compagnia mineraria australiana Fortescue ha chiuso l'esercizio con un utile netto sottostante ai minimi degli ultimi tre anni di 4,8 miliardi di dollari, rispetto ai 6,2 miliardi dell'anno precedente, dopo riportato una svalutazione al lordo delle imposte di 1 miliardo di dollari per il progetto Iron Bridge.

L'azienda, la quarta al mondo per il minerale di ferro, ha spiegato che la svalutazione ha a che fare con l’aumento dei tassi di interesse e con l’inflazione.

Fortescue ha anche aumentato l'accantonamento per le spese operative di Iron Bridge di 100 milioni, portandole a circa 4 miliardi di dollari, ridimensionando la spesa per altri progetti.

Il titolo Fortescue ha risentito di queste indicazioni ed è scivolato sul mercato australiano di circa il 6%doo aver anche annunciato il rimpiazzo della co-Ceo Fiona Hick con Dino Otranto dopo soli sei mesi.