(Teleborsa) - Dopo la stagnazione di giugno, l'economia dell'eurozona ha iniziato il terzo trimestre con la più rapida contrazione delle attività dal novembre dello scorso anno, come dimostrano gli ultimi dati dell'indagine HCOB PMI compilati da S&P Global. La contrazione di luglio è stata determinata dall'aggravarsi della flessione del settore manifatturiero e dal quasi arresto della produzione dei servizi.

L'indice dei direttori d'acquisto delle attività terziarie nella Zona Euro si è attestato a 50,9 punti dai 52 precedenti e rispetto ai 51,1 punti della stima preliminare e attesi. Nello stesso periodo il PMI Composite viene indicato in calo a 48,6 punti dai 49,9 punti precedenti e rispetto ai 48,9 della stima preliminari e attesi.

Per quanto riguarda le economie più importanti dell'Area Euro, l'Italia vede scendere il PMI composito a 48,9 punti da 49,7 dopo che il PMI dei servizi è sceso a quota 51,5 da 52,2 ed era atteso a 52,2. In Francia, il PMI composito scende a 46,6 punti da 47,2 e quello del terziario a 47,1 da 48 (vs attese per 47,4). La Germania vede scendere il PMI composito a 48,5 punti da 50,6 e il PMI servizi a 52,3 da 54,1 (vs attese per 52). Infine, la Spagna vede un calo del PMI servizi a 52,8 punti da 53,4 e rispetto ad attese per 53,4.

"L'eurozona ha iniziato male la seconda metà dell'anno - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank - Secondo l'indagine PMI, la produzione economica è scesa a luglio dopo la stagnazione del mese precedente e la crescita generalmente solida dei primi cinque mesi dell'anno. Il crollo dell'attività è guidato dal settore manifatturiero, ma anche la crescita dell'attività dei servizi si è raffreddata, riducendo il sostegno all'economia generale".

"L'andamento del settore dei servizi dell'eurozona è notevolmente diversificato - ha aggiunto - Mentre le imprese di servizi francesi hanno frenato la loro attività, quelle spagnole continuano a espandersi a un ritmo piuttosto sostenuto, nonostante un notevole rallentamento rispetto al primo trimestre. Le aziende spagnole, inoltre, sono ancora in vena di assunzioni, mentre quelle italiane hanno iniziato a tagliare i posti di lavoro. I risultati economici contrastanti rendono ancora più difficile il lavoro della BCE".