(Teleborsa) - L'attuale testo del Ddl Capitali non affronta nel modo giusto il tema del trasferimento di grandi società dall'Italia all'Olanda, che ha interessato diverse società negli ultimi anni, soprattutto della ex galassia Fiat. Lo ha spiegato l'avvocato Sergio Erede, fondatore dello studio BonelliErede, nel corso dell'audizione in Commissione Finanze e Tesoro sul disegno di legge "Competitività dei capitali".

"Il decreto in esame nulla dispone a questo proposito, nonostante il fatto che il decreto preveda che il moltiplicatore 3 (del voto plurimo, ndr) sia sostituito con il moltiplicatore 10 - ha detto Erede - Questa disposizione non risolve il problema perché riguarda l'emissione di azioni a voto plurimo, azioni che non possono essere emesse da società quotate. Quando Brembo o Cementir vanno all'estero sono già quotate e cercano un sistema che consenta loro di entrare in combinations senza far perdere al maggiore azionista il controllo".

Se si vuole introdurre una tutela anche per questo tipo di operazioni, "occorre fare ricorso alle azioni con voto maggiorato - ha spiegato - In quanto il voto plurimo è una categoria di azioni, mentre la maggiorazione del voto è un diritto speciale garantito all'azionista, che si perde con il trasferimento dell'azione".

Una possibilità, secondo l'avvocato, è permettere a un azionista di "acquistare subito il maggior voto a fronte di un vincolo di indisponibilità delle azioni. In sostanza si impegna a non vendere le azioni, in una forma di pagamento anticipato".

Un altro intervento è che "si potrebbe aumentare il numero di ipotesi in cui la maggiorazione di voto viene mantenuta: chi si è presentato in veste di azionista di controllo, ha sviluppato l'azienda e ha fatto operazioni accrescitive, nel momento in cui potrà realizzare potrebbe cedere anche la maggiorazione di voto".