(Teleborsa) - Non si fermano in Francia le proteste dopo il via libera alla contestatissima riforma delle pensioni che innalza l'età pensionistica da 62 a 64 anni. Domani, intorno alle 13, il presidente francese, Emmanuel Macron, si rivolgerà ai francesi rispondendo in diretta tv alle domande dei giornalisti di TF1 e France 2.


Intanto, (ennesima) notte di proteste e altissima tensione a Parigi dove piccoli gruppi di dimostranti hanno bruciato cassonetti e danneggiato le aree circostanti. Particolarmente spettacolare, "l'invasione" della Bastiglia e del Marais, attorno a mezzanotte, con i giovani che hanno acceso i fuochi, fuggendo in direzione Place de la Concorde. "Decine di persone sono state arrestate in modo violento. Esigiamo la fine immediata degli arresti", ha protestato il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon.

Resta in sella (per un soffio) il governo francese guidato da Elisabeth Borne che ieri sera si è salvato per una manciata di voti: si è fermata infatti, a 278 voti la mozione di sfiducia presentata dal gruppo Liot. Ne sarebbero serviti 287, ossia 9 in più, per l'approvazione che di fatto avrebbe fermato la stretta sulla previdenza. In caso di via libera alla mozione, il governo sarebbe automaticamente caduto.

Ma il clima resta rovente. Elisabeth Borne "se ne deve andare" oppure "il presidente deve rimuoverla dall'incarico", ha dichiarato subito dopo il voto Marine Le Pen, capogruppo Rn (estrema destra) all'Assemblea nazionale francese. Durante il dibattito la presidente dei deputati della France Insoumise (sinistra), Mathilde Panot, aveva detto: “Come l'imperatore romano Caligola il presidente Macron non ha il senso della misura, chiede una forzatura e si barrica nel suo palazzo. Ma anche Caligola è stato sconfitto”

Adesso palla a Macron che dovrà ritrovare sintonia con i francesi mentre il Paese è sempre più spaccato con un presidente che - archiviata la riforma delle pensioni - vorrebbe "passare ad altro" ma appare più che mai isolato politicamente e ai minimi della popolarità